Ogni anno, complice il periodo, il clima, il meteo o non so che, sui vari media (cartacei e online) si susseguono articoli e servizi fuorvianti verso uno dei prodotti più amati degli italiani: il gelato artigianale. Questo fenomeno è ampliato e diffuso dai new media come Instagram, TikTok, Facebook ed X. Ebbene si, ci si preoccupa solo di spaventare, allarmare gli italiani per l’aumento del prezzo del gelato artigianale senza mai citare, ad esempio, se non in rarissimi casi, un vero fenomeno devastante: la riduzione delle dimensioni (in peso) dei gelati industriali confezionati. Si pensi al Magnum classico (gelato su stecco per antonomasia) che nel 2002 costava 1,20 euro per 86 grammi, nel 2025 il prezzo è di 3 euro per poco più di 70 grammi. I magnum speciali sono ancora più piccoli e con prezzi ben superiori. Anche il Cornetto si è ridotto, di brutto; ora è un cornettino!
Aumento dei prezzi del gelato artigianale
In generale, il gelato, simbolo dell’estate e alimento amato a tutte le età, ha registrato incrementi non certo record nei prezzi. Mediamente, nell’ultimo anno, il prezzo del gelato è aumentato del 9% rispetto al 2024. Estendendo il confronto, i costi medi per produrlo però sono aumentati del 42% rispetto al 2021 e addirittura del 138% rispetto al 2002. Secondo le analisi di Federconsumatori, negli ultimi tre anni in Italia, il costo medio del gelato industriale è cresciuto di circa il 30%, superando nettamente l’inflazione ufficiale, che nello stesso periodo si è attestata intorno al 15,7%. In particolare, il gelato confezionato (su stecco) e il gelato in vaschetta hanno visto gli aumenti maggiori, rispettivamente del +24% e del +23% nell’ultimo anno. L’informazione generalista, molto superficialmente, non approfondisce queste tematiche rilevandone le differenze in quanto il gelato artigianale è un prodotto complesso, realizzato con ingredienti di alta qualità e lavorato secondo standard di sicurezza e salubrità alimentare con una forte dipendenza energetica. Inoltre, negli ultimi anni i gusti proposti si sono sempre più evoluti e differenziati dall’industria mediante l’uso di ingredienti più nobili ed “esclusivi”.
Motivi degli aumenti
Le cause dietro l’aumento dei prezzi del gelato sono molteplici e interconnesse:
• Rincari delle materie prime:
– Ingredienti fondamentali come latte, zucchero e cacao hanno subito notevoli aumenti.
– Il cacao è un protagonista indiscusso di questi rincari; il suo prezzo è quasi quadruplicato negli ultimi due anni ed è salito del 358% nel 2023. Questo è dovuto a crisi climatiche, scarsa disponibilità dei raccolti e speculazione sui mercati internazionali, che hanno colpito le principali aree di produzione africane come Costa d’Avorio e Ghana.
– Anche frutta e nocciole hanno registrato aumenti importanti (+20% su base annua), così come il latte ed i suoi derivati o gli zuccheri.
– Oltre agli ingredienti, sono aumentati anche i costi di coppette, coni e materiali plastici e cartacei utilizzati per il confezionamento dei gelati da asporto.
• Caro-energia:
– I costi per mantenere attivi i macchinari di produzione, i banchi, le vetrine, i mantenitori per la conservazione e, gli eventuali, mezzi refrigerati per il trasporto sono lievitati.
– Questo è parte di un più ampio contesto di aumenti dei prezzi dell’energia registrato negli ultimi anni. Le proiezioni macroeconomiche per l’area dell’euro indicano che i prezzi del petrolio e del gas sono aumentati considerevolmente, influenzati dalla guerra Russia vs. Ucraina, che ha acuito le pressioni già presenti lungo le catene di approvvigionamento.
• Contesto inflazionistico generale:
– Gli aumenti nel settore del gelato si inseriscono in un quadro di elevata inflazione complessiva nell’area dell’euro. L’inflazione, misurata sull’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC), è rimasta alta per gran parte degli ultimi anni:
– Le pressioni sui prezzi sono state eccezionalmente elevate a causa degli alti corsi del petrolio e del gas, degli aumenti delle quotazioni delle materie prime alimentari influenzate dalla guerra in Ucraina, e degli effetti della riapertura dell’economia (post-covid) e delle carenze di offerta a livello mondiale.
– La dinamica salariale è un altro fattore, con i salari che dovrebbero crescere a tassi ben superiori alle medie storiche a causa delle condizioni tese nei mercati del lavoro e degli effetti di compensazione per l’aumento dell’inflazione.
• Strategie di mercato e variazioni territoriali:
– Molti gelatieri stanno investendo in innovazioni di prodotto, diversificando gusti e formati.
– C’è una tendenza a puntare su una filiera più sostenibile, collaborando con fornitori locali per contenere i costi delle materie prime.
– Nonostante lo scenario sfavorevole, alcune gelaterie artigianali cercano di assorbire parte dell’aumento dei costi per non gravare eccessivamente sui clienti, mantenendo alta l’attenzione sulla qualità.
– L’aumento dei prezzi non è uniforme, i prezzi sono generalmente più alti nelle località turistiche e nei grandi centri urbani dove anche gli affitti hanno subito una notevole impennata.
Il fenomeno della Shrinkflation nei gelati industriali confezionati
Parallelamente all’aumento dei prezzi, si osserva il fenomeno della shrinkflation, ovvero l’inflazione nascosta. Questo si traduce nella riduzione delle porzioni o delle dimensioni dei prodotti, mantenendo invariati (raramente) o incrementando i prezzi (spesso).
• Per i gelati confezionati, non solo i prezzi aumentano, ma anche le porzioni si riducono.
• I dati mostrano che, dal 2002, i gelati su stecco confezionati sono diminuiti in media del 15% in volume. Anche le versioni gourmet sono diventate sempre più piccole. Sono state introdotte poi le versioni mini “multipack” che hanno un prezzo ancora maggiore al kg, seppur sembrino più economici come prezzo unitario.
• Questo contrasta con la tendenza nelle gelaterie artigianali, dove i coni, pur essendo più cari, tendono a diventare più grandi e ricercati nei gusti proposti. La shrinkflation nel gelato industriale fa percepire ai consumatori un peggior rapporto quantità-prezzo.
In sintesi, l’aumento dei prezzi del gelato è purtroppo una realtà tangibile, guidata da un complesso mix di fattori economici globali e specifici del settore, tra cui l’impennata dei costi delle materie prime e dell’energia, in un contesto di inflazione generale. Per i gelati industriali, a questo si aggiunge la preoccupante riduzione delle porzioni, un fenomeno che impatta direttamente la percezione del valore da parte del consumatore.
di Renato Romano